Gold is never old - La cerimonia si tinge d'oro - Gianni Cortese Floral Designer

Gold is never old - La cerimonia si tinge d'oro

Mercoledì, 13 Maggio 2020 - Sei nella categoria: Notizie

L’oro che rende preziose le crepe dei vasi, l’oro che è una promessa, il desiderio, l’eleganza, la storia


Gold is never old - La cerimonia si tinge d'oro

Cosa c’è di più classico di lui, il metallo più ricercato di tutti i tempi, il simbolo di ricchezza e lusso, di eternità. Ecco perché l’allestimento “gold” resta uno dei più amati.

Ma attenzione, il rischio di trasformare una cerimonia da chic a kitsch è davvero dietro l’angolo.

Basta esagerare un po’ nel barocco e nell’opulenza che immediatamente l’eleganza sarà soffocata da un effetto spiccatamente volgare. Vale sempre la regola, aurea (appunto): more is less, cioè: più è meno, come dicono gli inglesi. Nel golden marriage più che mai.

L’allestimento “oro” è uno dei più amati
Un classico che va ben calibrato
perché chic non si trasformi in kitsch

Partiamo proprio dai decori. Elegantissimi i vasi antichi, dalle forme elleniche, spennellati d’oro, uniti a candelabri e accessori che rievocano le fogge neoclassiche del barocco o del rococò della corte di Maria Antonietta di Francia del XVIII secolo. Gli elementi floreali si sposeranno in pieno con lo stile decorativo: quindi forme piene, sferiche o semisferiche, colori luminosi ad esaltare le tonalità dell’oro.

Spazio a peonie, ortensie, rose inglesi.

Eleganti i vasi dalle forme classiche
E candelabri preziosi che rievocano
atmosfere della corte di Francia
di Maria Antonietta

Un elemento molto importante, di cui bisogna tener conto per bilanciare al meglio elementi e tonalità, è la temperatura del colore, in base alla quale armonizzare gli abbinamenti delle architetture e dei complementi. Oro ricco, a foglia d’oro, oro pallido, spazzolato, la scelta è molto vasta e, come per una buona pietanza, anche i contrasti devono essere ben calcolati per risultare piacevoli a vista (e palato).

La scelta della foglia oro o dell’oro spazzolato, indirizza verso scelte più rustiche, ma la miscellanea di tonalità è da promuovere sempre che sia dosata al grammo per esaltare gli elementi. Così, per dare ancora più luce a una centrotavola imperiale, un ottimo spunto è quello di disseminare il piano di oggetti che si susseguano creando un percorso che porti poi al cuore, al nucleo dell’attenzione: il centro. Via libera a vasetti, coppe, portacandele e candele lunghe, tutti rigorosamente gold, non dimenticando mai che la candela non deve mai oscurare la vista del commensale davanti.

Per la mise en place occorre ancora più attenzione per evitare di passare dall’effetto wow, all’effetto: oh no! Meglio optare per un sottopiatto con filo oro, bicchieri in cristallo (magari decorati con un sottile orlo gold) e porcellane bianche semplici e preziose. 

Meglio optare per una mise en place semplice:
cristallo, porcellane bianche arricchite
da un sottile filo d’oro

Per la cerimonia in chiesa l’oro è nel suo elemento naturale. Gli interni, spesso classici e antichi, hanno richiami dorati al loro interno: dall’altare al tabernacolo alle cornici. Anche qui la parola d’ordine è: armonia. Fiori luminosi, dalle tinte candide e per dare un quid plus, perché non pensare a degli angoli decorati con grandi vasi dorati da cui far spuntare dei tulipano bianchissimi.

Il bouquet seguirà, nello stile e nel taglio, in tutto e per tutto l’abito della sposa. Di certo, chi sceglie un allestimento gold  sceglierà un look molto classico, cioè l’abito principesco.

La texture del vestito sarà uno dei punti di riferimento per la costruzione del bouquet, come anche le cuciture, le applicazioni su corpetto e gonna, il velo (lungo o corto) e lo strascico. In base all’architettura del vestito il bouquet sarà a cascata (solo se la sposa sfoggerà velo lungo e strascico a coda) oppure a mazzo, compatto e rotondeggiante. Per le decorazioni i fiori potranno essere arricchiti con foglia d’oro, applicata con un’apposita colla per fiori. Anche l’acconciatura seguirà il fil rouge, anzi il fil d’or, di tutto il resto dell’outfit, specie del bouquet.

Il bouquet, a cascata o semisferico,
sarà costruito in base
alle architetture dell’abito della sposa

Capitolo luci. Ovviamente calde, come quelle delle candele. Via libera, dunque, a candelabri e catenarie con lampadine retro, con filamenti a vista, che calano dal soffitto a cascata, immergendo gli ospiti in una cartolina romantica.

Infine gli inviti. La scelta della carta è semplicemente fondamentale. Si può scegliere tra una carta madreperlata, con profili in oro, carta traforata arricchita con nastri in seta color senape, o carta Amalfi, prodotta dalla storica cartiera, realizzata artigianalmente. Un tocco chic è quello di far scrivere gli inviti a mano da un calligrafo.

Un tocco di classe è far scrivere
gli inviti a mano da un calligrafo
sulla preziosa carta Amalfi

L’ultimo consiglio, per completare l’opera, è sui dolci. Amatissimo dagli chef stellati è l’oro alimentare. Macarons total gold, mousse con elementi glitter, e una torta nuziale bianchissima arricchita con una spennellata d’oro. Noblesse oblige.

 



credits: cfweb, chetesta, Matteo Aragona

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