Chi ha paura del nero? Non certo la coppia di innamorati che ha deciso di sposarsi seguendo un dress code insolito e ricco di fascino ancestrale. Halloween è alle porte e si trascina dietro tutta la suggestione di antichissime tradizioni che attingono dal formulario di streghe e riti bagnati dall’argento della luna.
Un Halloween wedding perfetto
Per organizzare un Halloween wedding ho giocato sulle tinte tipiche di questo periodo: il nero (ça va sans dire), il dorato e l’ottone, il rosa antico e il viola, colore sacro per eccellenza.
Ad ospitare la cerimonia e il ricevimento, il Borgo del Convento (Petrizzi, alle porte di Soverato), le cui mura raccontano una storia risalente al XV secolo tra vasche, fontane in pietra e giardini circondati da alberi nodosi che hanno visto scorrere i secoli sotto la loro ombra. Il posto ideale per un matrimonio intimate ricco di seduzione e misteri.
Suggestioni fatate dall’alba al tramonto
La coppia ha fortemente desiderato che il giorno del “sì” fosse indimenticabile e particolare, ed emanasse vibrazioni quasi fatate dall’alba al tramonto. Il mio progetto, immortalato dall’occhio sapiente del fotografo Gisko, è partito dalla scelta dei fiori che, come un sottile filo rosso, hanno armonizzato composizioni e dettagli.
Il bouquet, faceva da perfetto pendant con l’abito della sposa dal respiro Vittoriano, il make-up smokey eyes di Marta Sacco, l’acconciatura steampunk (realizzata da Pino Cortese) con le ciocche arricciate con un frisè ardito e un fiore rosso al lato. Orchidee vanda, anthurium, rose inglesi, phalaenopsis, fiotti di erba pampas, piume di pavone con i loro lampi turchesi, hanno completato un bouquet molto scomposto, arricchito da rami di quercia annerita.
A officiare il rito civile, Floriana Borrino, una celebrante professionista, amante dei matrimoni originali e fuori dall’ordinario, che ha unito i due sposi sotto un arco in legno di castagno riccamente adornato di morbidi drappi scuri contornati da gladioli, margherite, rose, celosie, erba pampas, orchidee, i cui colori accesi rievocavano le tinte messicane del celebre Dia de Los Muertos.
Il ricevimento, riservato a pochi intimi, ha seguito il leit motiv prescelto per la cerimonia. Sui tavoli spiccavano gabbiette d’ottone, lunghi candelabri dorati, palme, mentre un lungo corno di nero smaltato, traboccava di rami di nocciolo contorto, felce spada, asparagus, il tutto punteggiato da minilucciole e candele.
Al calar della sera, la zona rito ha cambiato forma. Per le decorazioni della torta, realizzata dalla pasticceria Chocolat, ho prediletto pizzi gotici, cordoni in pelle, piume di pavone e accessori circolari intrecciati a mano.
Il risultato è stata una piccola favola, che la notte di Ognissanti ha benedetto con la magia.
credits: cfweb, chetesta, Borgo del Convento, gisko