Questo mood ha delle regole di composizione molto diverse da quelle dei classici bouquet decorativi.
Nello stile natural, infatti, le asimmetrie create tra rami, fiori, steli e foglie, danno vita a un “disordine” voluto e studiato.
Il fiore, lavorato con mani esperte, viene trasformato per essere ridotto al minimo.
Niente più inserti che non siano puramente naturali: l’essenziale è la vegetazione.
Dalla tridimensionalità data dall’alternanza fra fiori con steli lunghi e altri più piccoli quasi incastonati fra loro come gemme, ai tocchi di verde brillante che fuoriescono dal bouquet, tutto è creato per dare una sensazione naturale di un mazzo di fiori freschi appena colti in un campo.
Ramoscelli di lavanda o foglie di edera sbucano con naturale eleganza tra boccioli di rosa, foglie d’ulivo o grani di mirtillo e, a chiudere la composizione quasi campestre, ecco solo qualche giro di spago in rafia o juta: niente è più omogeneo o geometrico, come nei bouquet classici.
Ma attenzione a credere che sia un risultato spontaneo.
Nulla è lasciato al caso: per avere il risultato di “semplicità” la composizione natural cela in realtà un complesso lavoro dietro.
Un nuovo approccio per interpretare i fiori, quello dello stile natural, che probabilmente soppianterà le altre mode. Oppure i vari stili continueranno a coesistere per ampliare l’offerta dell’incantevole regno floreale.