Giovedì, 09 Aprile 2020
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L’industrial è post-romanticismo, attinge dalla bellezza decandente di vecchi ingranaggi e la eleva a poesia visionaria. Per ricreare questo effetto anticato e chic per un matrimonio, la cura per i dettagli deve essere maniacale.
Lampadine con filamenti fluorescenti e ghirlande fresche, latte scoperchiate, vecchi torni e chiavi inglesi. La bellezza del vintage spremuta all’eccesso, un sapore retro affumicato di arte povera, antiche officine, segherie dismesse, laboratori creativi. Ecco lo stile industrial, negli ultimi anni da ricercato design per pochi a epidemia collettiva che ha investito anche il mondo del wedding.
L’Urban style più cool è diventato lo stile più ricercato anche per le nozze
Il suo fascino malinconico, elegante, quasi un adagio nostalgico, ha conquistato il decor degli eventi. L’industrial è post-romanticismo, attinge dalla bellezza decandente di vecchi ingranaggi e la eleva a poesia visionaria.
Per ricreare questo effetto anticato e chic per un matrimonio, la cura per i dettagli deve essere maniacale.
La scelta dei materiale è il trucco per rendere la magia, reale.
I tavoli imbanditi dovranno essere spartani nel disegno, a richiamare i vecchi tavolacci da lavoro, con le vene del legno in evidenza e le imperfezioni a rilievo, da sfiorare con le mani.
Gli accessori vanno scelti in modo maniacale: dai grossi orologi che ricordano il Big Ben, a tubi di latta, chiavi e bulloni, che renderanno la location un’officina ultra chic.
Niente tovagliato classico, ma pochi tessuti e naturali, come lino, cotone, juta, magari tagliati a vivo e arricchiti di complementi scelti ad arte, come candelabri sontuosi, in oro brillante e oro scuro, basi in ferro ripiene di viti e bulloni per equilibrare l’aria da laboratorio creativo con l’eleganza del caso. Posate dallo stile antico saranno affiancate a una mise en place minimal nelle linee ma ricca di colori e contrasti.
Incantevole l’idea delle sospensioni che calano dall’alto, agganciate a spesse travi a vista, sui tavoli di sposi e invitati, accomodati su sedie di metallo anticato, decorati con un foliage di verdi intensi e arricchito con punti di luce dorata.
La mise en place sarà essenziale: niente tovaglie classiche ma scampoli, di tessuti naturali a far da contrasto all’opulenza delle posate
Una chicca per l’angolo dedicato ai sigari o alle dediche, è lo sfondo con le pareti di mattoni a vista, quelli che inglesi chiamano redbricks, o alla maniera newyorchese dei loft, con le sgretolature del cemento che fanno intravedere le mattonate fitte tipiche degli appartamenti disseminati sulle Avenue più famose della Grande Mela.
Lo stile si presta anche a contaminazioni vittoriane che virano verso lo steam punk
Ma l’industrial è anche contaminazione, ed è così che uno spruzzo di stile vittoriano entra con prepotenza negli accessori che quasi virano verso lo steam punk: dal rame delle lampadine a sospensione, che creano geometrie sul soffitto con un gioco di lacci (a rievocare gli interni delle fabbriche durante la Rivoluzione industriale), ai finti rubinetti che in realtà ospitano globi di luce, ai ventilatori giant, in metallo annerito, diffusi ad arte e accesi per foto pittoresche, ai grossi orologi che ricordano il quadrante del Big Ben. Manca solo il filo di fumo londinese che ricopre con la fuliggine tante storie misteriose tramandate da film e romanzi.
Ideale è scegliere una delle due varianti cromatiche: il dorato con tutte le sue declinazioni o il freddo dell’acciaio e degli azzurri
Lo stile industrial sposa bene le due varianti cromatiche: quelle che sfiorano tutti i toni del dorato (moro con sfumature cangianti di bronzo, cioccolato, rame) e poi, invece, la varietà che gioca sugli azzurri freddi, sull’argento, il metallo annerito, l’azzurro, il glicine e il verde brillante.
L’acconciatura della sposa giocherà sulle trecce morbide arricchite, anziché di fiori freschi, di ricci di truciolato e il suo bouquet, dai toni autunnali, sarà arricchito di bulloni in argento, molle, quadranti di orologi.
credits: Gisko, cfweb, chetesta, Pasqualino Rumoro, Europrofil e Tenuta delle grazie